GIOCATORI E NAZIONI IN GIOCO
Arciduca (Austria-Ungheria) - Rehael (Italia) - darkmarine (Russia) - Kuril (Polonia) - Wermich (Romania) - Mussulmanopazzo (Grecia) - Gianpaolo Panetta (Francia) - Brodsko (Regno Unito) - ilprof (Impero Ottomano) - Kamil Rola (Germania) - GaribaldiGiuseppe (Spagna) - mirko1996 (Ucraina) - brigata-italiana (Finlandia) - Ammiraglio Whitcomb (Caucaso)
RIASSUNTI
1° SETTIMANA - (23 Maggio - 29 Maggio, 1914)
Il riquadro geopolitico europeo si apre con diverse fasce di pensiero, distribuite omogeneamente lungo il territorio. A nord, il partito lapua
Finlandese prende il controllo del paese, instaurando una pseudo-dittatura nazionalista, seguono l'
Ucraina, la
Polonia e la
Romania in quanto a membri effettivi di quella che viene chiamata "
Asse Nazionalista".
Nella zona occidentale si apre un cenacolo di alleanze, la Spagna di
Giolitti inizia a lavorare su una possibile annessione del portogallo, circostanza alla quale molte nazioni si oppongono, in particolar modo il governo del
Primo Ministro Arthur Henderson, che si pone in difesa di una nazione relativamente svantaggiata quale il Portogallo, nonostante le difficoltà interne per la totale mancanza di petrolio. La francia nel frattempo si trova occupata nello smascherare il presunto mandatario per l'assassinio del Presidente
Jean Leon Jaures, restando prevalentemente estranea ai fatti europei.
L'italia viene scossa da una rivolta, il Re scappa insieme al Papa, quest'ultimo però trova le grazie del capo di stato Polacco, il
Maresciallo Fryderyk Zermoski, che previa accordo con il rivoluzionario
Giuseppe Rehael, riesce a far trasferire il papa in Polonia, riabilitando il cardine della chiesa cattolica.
Il
Kaiser Tripiz Von Frederic, nel frattempo, lotta contro l'economia in decadenza del proprio paese, stipulando accordi diplomatici con l'Austria.
La Russia nel frattempo si trova in un platonico scontro ideologico con la Finlandia, alla fine però, i due leader, lo
Zar Nicola II e il
Segretario Generale Vihtori Kosola trovano un accordo sull'invasione della Livonia, allo scenario orientale si fa spazio l'Ucraina di
Krienco Rabenich e
Jonas Bosanavicius, Primo Ministro Lituano, che stipula accordi commerciali con la Polonia del maresciallo e appoggia la Russia nelle sue azioni, colitvando l'orto di un'economia florida.
A questi va ad aggiungersi
l'Ammiraglio Khadirov, rappresentante del caucaso, che ha ricevuto l'indipendenza dallo Zar sotto il comando del suddetto ammiraglio, comunque delegato alla madrepatria. L'ammiraglio si prepara all'invasione dell'Astrakhan, prendendo le distanze dall'Impero Ottomano del
Sultano Mahemed V, che punta le proprie mire espansionsitiche verso l'asia minore.
Nei Balcani la Grecia inizia a commerciare petrolio con la Russia, esportando materie prime quali pesce e carbone, ne risultano introiti non indifferenti, che pongono il paese in una buona posizione economica, nonostante gli scandali che coinvolgono
Re Aethalas II, in visita in Austria: qui il
Presidente Karl von Sturgkh tesse i fili della ragnatela diplomatica, pianificando una visita in Polonia e introducendo l'Austria verso un espansionismo diplomatico contro la decadente Romania, questa, precedentemente retta dal
Principe Vassil, perde il proprio governo dando spazio alla Bulgaria, che preventivamente, invia truppe volontarie ai confini meridionali per prenderne il possesso.
In breve la Bulgaria formerà un nuovo stato regnante in sostituzione alla Romania, cui governo è caduto, e con esso la partecipazione all'asse nazionalista.